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POP FOOD – Personale di Ludmilla Radchenko

a cura di Emanuela Rindi

10 aprile – 28 aprile 2012

Inaugurazione 10 aprile ore 19.00

Ludmilla Radchenko, giovane artista poliedrica che recentemente ha riconosciuto nella pittura la forma artistica ideale perdare libero sfogo alla propria creatività ma anche e soprattutto per rappresentare la propria visione del mondo.

Il suo percorso, dai tratti pieni di vitalità, la conduce fino al Pop Realism, corrente artistica che si pone come naturale evoluzione della Pop Art; un passo obbligato per chi, come Ludmilla, concentra la propria attenzione sulle dinamiche della società contemporanea, sui suoi problemi e le sue contraddizioni intrinseche, tematiche che non possono più essere affrontate con la mera riproduzione seriale dei prodotti commerciali e con la raffigurazione dell’aspetto superficiale del consumismo occidentale.

Il Pop Realism si nutre di vita reale, intrisa di riflessioni, in un mondo in continuo cambiamento che ha bisogno di certezze e forse tenta di ritrovare se stesso rallentando lo sguardo sui dettagli, nonostante la frenesia della vita quotidiana.

Quella di Radchenko è un arte urlata, dai colori accesi, che analizza con spirito critico e ironico al tempo stesso icone, drammi, percorsi di vita, successi e speranze comuni. Visioni che poi si fondono tra loro, creando collage di vita fortemente destabilizzanti, giocati su contrasti visivi e metalinguistici che travolgono lo spettatore trasportandolo in un dinamico viaggio sensoriale fatto di spunti e considerazioni personali.

Animata da una lucida irrequietezza e da una vivace curiosità, l’artista impiega ogni mezzo per manifestare il proprio messaggio, dalla macchina fotografica alla grafica computerizzata, a materiali industriali come pellicole trasparenti su cui, in seguito, interviene con resine acriliche e colori stesi a pennello. Tradizione e modernità creano all’interno dei suoi dipinti un insolito connubio,  foriero di dubbi esistenziali ma, sul piano esclusivamente visivo, armonioso e seducente.

murmure anna la stella

MURMURE – I MURI MORMORANO

SUGGESTIONI URBANE DI ANNA LA STELLA

Mostra dal 3 al 20 marzo 2011

 

CHI

Anna La Stella, giornalista e fotografa dagli Anni ’70, ha un’autentica passione per i muri.

Anzi, un’ossessione. Cresciuta sulle note di The Wall dei Pink Floyd, nell’era del muro di

Berlino e poi di quello che ha separato israeliani e palestinesi, i muri sono il suo totem, la

sua fonte di ispirazione.

COSA

Undici le opere esposte, unico il soggetto, anzi il punto di partenza: un muro. Luogo così

esposto da non essere quasi visto, il muro è insieme corazza, segnale di difesa e di

esclusione, sfida e invito ad andare oltre. Oggetto reale, ma anche realtà interiore,

impalpabile eppure solida. Il muro è un luogo non-luogo, che diventa un foglio bianco su

cui lasciare disegni e lanciare messaggi. Amore, denunce, utopie: sui muri c’è spazio per

tutto, in un reticolo sempre in divenire in cui palpita la vita dura e irriverente delle

periferie.

COME

Stampati su tela e alluminio (formati 100×150 e 100×70 cm), i lavori di Anna La Stella

nascono dalla sovrapposizione di due scatti: un particolare di un muro e una persona, una

scena, uno scorcio di città. Il tutto viene poi sapientemente amalgamato: il muro diventa

una tela di crepe e rilievi, su cui prende forma il “dipinto”, ottenuto da una miriade di

livelli di immagini sovrapposte, lavorate e colorate ad arte.

DOVE

Alla Castelli Gallery & Gourmet, innovativa location in zona Tortona che è insieme galleria

d’arte e locale “di quartiere”, dove bere e mangiare qualcosa dall’alba a mezzanotte.

PRIMA

Anna La Stella espone le sue opere dai primi anni 2000. Le ultime mostre:

Libreria Feltrinelli, Genova gennaio 2011

Spazio Istudio, Milano dicembre 2010

Cooperativa Arimo, Milano, dicembre 2009

Libreria Feltrinelli, piazza Piemonte, Milano, novembre 2009

Palazzo della Permanente (collettiva), Milano, ottobre 2009

Spazio Iroko (collettiva), Milano, maggio 2009

Grand Visconti Palace, Milano, febbraio 2009

www.annalastella.com

EUMENIDI – Personale di Dorian Rex

opening   giovedì 18 novembre – 01 dicembre 2010 ore 18.30

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Dorian (Elisa Ciregia) nata a Verbania, classe 1982, manipola foto di soggetti/oggetti indipendenti semanticamente, ma che la sorprendono e che quindi deve necessariamente mettere insieme per rispondere a una necessità interiore inspiegata e urgente. Come un pittore con i colori, lei crea mondi elaborando al computer fotografie che ruba al banale quotidiano

 Eumenidi, le Benevole, dal titolo della tragedia di Eschilo che, con l’Agamennone e le Coefore, forma la trilogia dell’Orestea, l’unica a noi giunta per intero di tutto il teatro  greco.

 Opera che evidenzia il controverso rapporto tra gli Elleni e l’universo femminile. I greci temevano le donne, le consideravano come immagine vivente del Caos e dell’Istinto, capace  sì di creare, ma anche di distruggere.

Una forza brutale ed incontrollata che doveva essere trasformata in Cosmos, tramite la forza e la ragione. E’ quello che succede nella tragedia di Eschilo, in cui le Furie,  i rimorsi assetati di Sangue, sono trasformate nella metafora della Legge. Un mutare di se stesse, senza però tradire la propria natura

E’ questo il senso ultimo della mostra: un’esplorazione globale della femminilità, un percorso che parte dell’accettazione dell’Istinto, sino all’analisi della Ragione. Un percorso iniziatico, simile a quello dei misteri eleusini, al fine di donare un’illuminazione all’osservatore, superando il dualismo esistente tra Mente e Cuore.

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